>>Perché dovresti assolutamente leggere questo post<<
In questo articolo ho inserito alcune informazioni in grado di poter cambiare drasticamente la tua vita da imprenditore del web. Da un progetto con zero prospettive, potrai trasformare il tuo sito web in un luogo trafficato e ricco di contenuti. Questo non è il solito post da leggere con scarsa attenzione. Si tratta di un consiglio essenziale per generare traffico. Quindi, che tu sia un neo imprenditore o una persona disperata in cerca di qualche visita nel proprio sito, devi necessariamente leggere il post. E magari condividerlo: non si sa mai che possa servire a qualcun altro.
A chi è rivolto questo post?
Questo post risponde essenzialmente a queste quattro casistiche di bisogni:
- Ho un Ecommerce, ma mancano visitatori e acquisti
- Ho un sito aziendale, ma mancano visitatori e clienti
- Ho un sito personale, ma mancano visitatori e clienti
- Voglio aumentare le visite di una landing page in cui vendo il mio prodotto
L’importanza di creare un blog aziendale o un Ecommerce blog
Per capire quanto sia importante affiancare un blog a un ecommerce o a un sito aziendale, bisogna prima comprendere qualcosa in più riguardo alle tipologie di siti web e alle loro composizioni.
Cominciamo subito a chiarire un concetto essenziale. Quando si parla di siti web, nell’immaginario comune si fa riferimento a qualcosa di essenzialmente molto caotico e non tutti hanno ben chiare le categorie di riferimento.
Partiamo dal concetto di sito web: un sito è un insieme di pagine web correlate da collegamenti ipertestuali. Tale definizione comprende quindi tutte le possibili tipologie.
Poi, scendendo un gradino più in basso, troviamo tutte le varie tipologie di siti web. Semplificando molto si possono elencare essenzialmente otto tipi:
- Blog
- Ecommerce
- Sito aziendale
- File sharing
- Forum
- Aggregatore
- Motore di ricerca
- Landing page
Molto probablilmente, se sei arrivato a leggere questo post, sarai interessato a capire di più sulle prime tre categorie. Il resto lasciamolo perdere.
Ho volontariamente lasciato il blog nella punta dell’iceberg per sottolineare la sua importanza e la capacità di rendere efficace tutte le altre categorie. Ma perché?
Perché un blog è l’imbuto dei tuoi visitatori. Il sito web della tua azienda o il tuo e-commerce, è il luogo in cui vuoi catapultare il traffico. Ma senza contenuti ricchi di parole chiave, non potrai avere dei canali di accesso al sito sufficienti per la tua impresa.
Iniziamo a capire perché un blog è così importante per generare traffico nel tuo sito.
Googlebot, lo spider di Google, effettua quotidianamente scansioni del world wide web, alla ricerca di contenuti da indicizzare. Maggiore sarà la quantità di contenuti a cui sottoporrai le scansioni, maggiori saranno le probabilità di vedere il proprio sito scalare le prime pagine del motore di ricerca, per determinate parole chiave.
Facciamo un esempio reale.
Mettiamo che all’interno del tuo Ecommerce tu abbia deciso di vendere prodotti per la cosmesi. Hai fatto realizzare il progetto ad un web designer (come me), hai speso un sacco di soldi e adesso ti ritrovi 5 visitatori unici giornalieri e non sai dove battere la testa. Hai provato con Adwords, Facebook ADS, impostato campagne Pay to Click ed effettuato moltissimi test. A questo punto riuscirai sicuramente a vendere qualcosa (almeno che il problema non sia il prodotto stesso), ma non riesci a recuperare l’investimento: il costo della pubblicità supera il margine di guadagno.
Oltre a tutto questo, il tuo sito è caratterizzato dalla presenza di molte pagine dedicate ai prodotti, ma senza contenuti in grado di poter essere analizzati per un possibile posizionamento.
Qual’è la soluzione?
>>> Semplice, creare un blog.
Ma cosa dovrei scrivere nel blog?
Ogni ambito, nicchia o tema nasconde un mondo di possibilità e di approfondimenti. Anche in prodotti apparentemente muti, si possono trovare mille persone appassionate ai temi che ne sono legati. Nel caso dei prodotti per la cosmesi il fatto è abbastanza semplice: basta creare post in cui si parla della bellezza, di come usare un prodotto o di come fare un particolare trattamento per il corpo.
In fondo, con tutti gli argomenti a disposizione di ogni singolo tema, si potrebbero scrivere libri infiniti. E un blog è il posto adatto per fare tutto questo.
Ok, ma a cosa serve realmente questo blog?
A primo acchito si potrebbe immaginare che un blog serva a ben poco: la persona entra all’interno, si legge il contenuto, ringrazia e se ne va. Per fortuna non è così.
Come in ogni cosa, entra in mezzo la statistica. Avere un blog da 100 visitatori giornalieri non significa avere 100 acquisti successivi. Significa avere 100 persone interessate ad un argomento, di cui:
- 50 non sapevano che fare e si sono messe a cercare qualche informazione utile a perdere un po’ di tempo;
- 30 erano interessate a risolvere un problema, e grazie alla tua generosità sono riuscite nell’intento;
- 15 hanno sbagliato completamente sito, in realtà cercavano come cucinare dei branzini sotto sale;
- 4 risultano veramente interessate a capire chi sei, ma poi si ricordano di qualcosa di più interessante;
- 1, forse, farà una breve riflessione sull’acquisto di un prodotto a cui è stato indirizzato dal tuo blog. E magari dopo qualche giorno ci ripenserà, tornerà sul sito e compierà pure l’acquisto.
Ma quindi basta attrarre visitatori?
No, ed è assolutamente necessario seguire alcune regole per evitare di fallire anche nell’impresa di aprire un blog.
Prima di tutto è necessario mettersi in testa che non stiamo regalando tempo e conoscenze alle altre persone. O meglio: lo stiamo facendo, ma con l’intento di acquistare clienti.
Quindi l’impegno non dev’essere secondario, anzi: bisogna mettere anima e corpo in quest’impresa.
Come seconda regola, è fondamentale ricordare di creare valore nell’utente. Bisogna realmente soddisfare un suo bisogno e magari regalare qualche approfondimento.
Testi scritti con il solo intento di attrarre visitatori e che non sono assolutamente in grado di generare valore nell’utente, oltre a essere scartati dall’algoritmo di Google, non sono nemmeno in grado di svolgere la loro funzione più importante: mantenere l’attenzione dell’utente all’interno del sito. Un utente che entra nel sito, viene assalito dalle pubblicità e trova contenuti di scarso valore, ci metterà un attimo a scappare a gambe levate.
Serve qualche accorgimento in più?
Sarebbe bello poter scrivere ottimi contenuti e ottenere i primi posti nei motori di ricerca. In realtà non è così. Da questo punto di vista, per aumentare le probabilità di essere trovati, è necessario ottimizzare la SEO on page.
> Se vuoi approfondire ecco un post dedicato <
Per fare questo, bisogna prima capire per quali parole chiave ci vogliamo posizionare. Google offre uno strumento gratuito essenziale per compiere questo step: lo strumento di pianificazione delle parole chiave.
Con pochi semplici passi, è possibile inserire il prodotto o servizio che si intende vendere, filtrare per una bassa concorrenza e ottenere come risultato una serie di parole e frasi chiave da utilizzare per ottimizzare i nostri contenuti.
L’ideale sarebbe inserire tali frasi con una ricorrenza di almeno l’uno per cento all’interno del testo. Inserirlo nel titolo, nei tag <H2>, nell’Alt delle immagini, nella meta description, nell’URL (separando le parole con il trattino alto “-”) ed evidenziarle talvolta in grassetto.
Per effettuare con precisione l’ottimizzazione della pagina, nel caso si utilizzi WordPress, potrebbe essere molto utile fare affidamento al plug in SEO by Yoast.
Per ottenere risultati migliori bisogna ricordarsi anche di inserire alcuni link a contenuti davvero utili, ma che vengano aperti su una nuova pagina, per evitare che il visitatore non faccia ritorno.
Finita l’ottimizzazione OnPage, bisogna passare ai backlinks: ovvero link presenti in siti esterni che rimandano al nostro sito, o meglio ancora alla pagina che vogliamo indicizzare. Tecniche di spam non sono più utili al giorno d’oggi; anzi, Google penalizza questo metodo per ottenere backlinks.
Tuttavia si può utilizzare tecniche di linkbuilding considerate ancora efficaci. In questo articolo nel parlo dettagliatamente, ma tanto per dare qualche info velocemente, è possibile elencare i seguenti metodi:
- Fare guest post. Ovvero chiedere a blogger che parlano del medesimo argomento di inserire all’interno del loro blog un articolo creato da noi, in cui sono presenti 2-3 backlinks. Non sempre i blogger sono aperti a questa possibilità, ma la cosa più importante sarebbe quella di creare un testo davvero meritevole e ricco di spunti utili.
- Fare commenti in siti che trattano lo stesso argomento del nostro: non importa creare archor text molto spinti, ma va benissimo inserire il nostro nome. Questi backlinks sono nofollow, ma sono comunque meglio di niente.
- Cercare directory ancora meritevoli. Una directory è un luogo in cui i webmaster possono inserire il link e la descrizione del proprio sito. Alcuni richiedono un pagamento, ed essi sono quasi sempre da evitare. Altri chiedono obbligatoriamente un link reciproco, e anche questi non meritano di essere utilizzati. Per capire quali directory sono veramente ancora efficaci, sarebbe bene dare un occhio al pagerank. Anche se esso non è più un parametro essenziale, rimane comunque un indicatore di qualità.
- Creare siti satelliti, come micro blog con tre o quattro articoli da circa 400 parole, con link che rimandano al proprio sito.
- Utilizzare i più famosi social bookmarks, tipo Oknotizie o Diggita.
- Inserire un backlinks nei siti con più alto pagerank: tipo Facebook, Google plus, Wikipedia, Pinterest, Disquis, ecc. Non sempre questa operazione è così facile come sembra, e molto spesso bisogna ricorrere a tecniche particolari.
Finita anche questa tipologia di ottimizzazione si hanno alte possibilità che i contenuti vengano indicizzati e posizionati per determinate frasi chiave. A quel punto i visitatori inizieranno ad arrivare nel sito.
Ma manca ancora un passaggio essenziale.
Ogni pagina altamente visitata, si trasforma in una sorta di landing page. Quest’ultima è una pagina altamente ottimizzata per far compiere un’azione particolare, come richiedere un preventivo, acquistare un prodotto, generare lead con la newsletter, ecc.
> Ecco un articolo per approfondire il concetto di Landing Page <
Tuttavia un post non ha le caratteristiche di una landing page, per questo è bene cercare di ottimizzare il contenuto in modo da creare un ibrido tra valore e promozione.
Una buona norma sarebbe quella di utilizzare il 10 % del testo a scopo promozionale, per far compiere un’azione o cliccare su una pagina di nostro interesse. In questo modo il blog non sarà più un semplice luogo dove le persone possono trovare risposta alle proprie domande, ma diventerà una macchina di promozione; e, al contempo, conserverà un’ottima dose di qualità necessaria a non far fuggire il visitatore.
Conclusioni
Sono questi i motivi e le tecniche per creare un blog in grado di generare traffico nel proprio sito. In alternativa, è possibile fare riferimento solo a campagne Google Adwords, Facebook ADS, Twitter ADS, ecc. Ma in questo caso sarà bene avere un margine di guadagno tale da superare l’investimento pubblicitario, e un prodotto in grado di ottenere un alto tasso di conversioni.
Tuttavia non sempre è facile creare campagne efficaci e spesso i margini di guadagno sono minimi e non riescono a coprire tutti gli altri costi.
Il blog, invece, è qualcosa che non costa niente (se non il prezzo del dominio e dell’hosting), ma nel caso in cui riesca a generare un posizionamento si parole chiave su Google, veramente strategiche, allora cambierà drasticamente il futuro del tuo sito aziendale o del tuo Ecommerce.