Durante il percorso che ti porta a diventare blogger, capita di incontrare persone meravigliose. Persone che ti dicono di non arrenderti, ti danno consigli e magari ti offrono persino una birra. Di queste persone ne ho conosciute tante, tra cui Filippo Conforti, Luca Crivellaro, Michele Rutigliano e moltissimi altri. I loro blog sono magnifici e mi hanno ispirato a creare uno spazio virtuale tutto mio, di cui vado certamente fiero, ma che di sicuro non è la mia casa.
Sì, perché capita di incontrare anche altri tipi di blogger. Quelli che vivono solo sul web. Quelli che perdono completamente la percezione della realtà. E la perdono a tal punto di nascondersi persino dietro ad avatar di fumetti da loro realizzati. Forse perché sono dei cessi orribili, o semplicemente perché hanno paura di affrontare la vita guardandola in faccia. E preferiscono prendersi gioco delle persone dietro ad un monitor, piuttosto che affrontarle direttamente. Perché nel primo caso si sentono protette, mentre nel secondo caso bisogna aver imparato a vivere.
Si fanno chiamare “pirati”, creano fumetti al posto dei propri volti, si nascondono dietro pallide esistenze. Esistono fin tanto che esisterà il web. Credono di potersi prendere gioco delle persone, ma non sanno che gli unici individui patetici che la società stessa ha deciso di emarginare, sono proprio loro.
Bisogna aver avuto delle amicizie, bisogna aver baciato qualche bellissima ragazza su qualche spiaggia, bisogna aver ricevuto qualche risultato nello sport, nello studio o più semplicemente nella vita. Bisogna aver un’identità. Bisogna esistere al di fuori del proprio monitor. Bisogna essere persone umane, prima che algoritmi in grado di generare qualche backlinks.
Di queste persone io non ho rispetto. E le derido, proprio con l’unico mezzo che hanno per avere un’esistenza.
Nel frattempo, li lascio mormorare, e io me la vivo alla grande.
Quindi se ti fai chiamare “pirata”, ti prego di non tornare.
A tutti gli altri: vivete la vostra vita, e rendetela il più bello spettacolo del mondo. Per voi ci sarà sempre un posto speciale in questa esistenza.