Molti di coloro che si avventurano nell’impresa di creare un Ecommerce di successo, abbandonano l’idea poco dopo averla cominciata.
Il problema, spesso ricade nella difficoltà di gestione del proprio spazio virtuale. Non tutti, infatti, sono esperti SEO, web marketing o social marketing. L’importante, però, è seguire dei semplici accorgimenti che possono portare davvero al successo. Qui spiego perché dovresti creare il tuo Ecommerce.
Come prima cosa è necessario mettersi in testa di non dover investire un capitale (come ho già spiegato qui). Ci sono moltissimi ragazzi che lavorano freelance che realizzano Ecommerce davvero professionali, per qualche centinaio di euro, proprio come me ;).
Inoltre, se si ha molto tempo da dedicare alla propria impresa, è possibile fare tutto da soli, appoggiandosi ad una piattaforma come Shopify.
Andando avanti, è necessario fare una considerazione iniziale. Se si dispone già di un magazzino, l’investimento determinato da questo passaggio è senza dubbio inesistente. Ma se non si dispone di prodotti già disponibili alla vendita, si può comunque azzerare il costo dell’investimento, generando una struttura di vendita in dropshipping. Questo sistema, infatti, permette di creare un ecommerce con moltissimi prodotti senza dover avere necessariamente un magazzino.
Se non conosci questo metodo di vendita, ti basterà sapere che si tratta di un Ecommerce per la vendita di prodotti non presenti nel proprio magazzino. In realtà non c’è proprio bisogno di avere una scorta di prodotti, poiché ogni volta che il cliente acquisterà nell’e-commerce, l’ordine verrà spedito direttamente al produttore/grossista il quale si occuperà di spedire il pacco a nome del titolare dell’Ecommerce.
Puoi cercare questi produttori su Google, semplicemente scrivendo il nome del prodotto che desideri vendere, affiancato dalla parola “dropshipping” (non fermare la tua ricerca alla prima pagina di Google).
Altrimenti, puoi contattare direttamente alcuni produttori o grossisti della tua zona, per richiedere di iniziare una collaborazione in questo senso.
In più, in assenza di una vendita continuativa e di un ritorno economico superiore a 5.000€, non sarà obbligatorio aprire una partita IVA.
In tutti questi casi, dunque, l’investimento sarà limitato all’abbonamento mensile della piattaforma, che in alcuni casi può essere inferiore a 15€ al mese.
Dunque, andare avanti in queste condizioni è obbligatorio.
Determinazione, però, non significa lasciare che tutto vada avanti da solo. Bisognerà impegnarsi e creare più canali d’accesso possibile al proprio sito, per farlo diventare un Ecommerce di successo.
I metodi migliori, da mio punto di vista sono essenzialmente questi:
–Fare social marketing: bisogna essere attivi sui social network, cercando di creare un flusso di informazioni ben filtrate e non troppo promozionali.
–Essere attivi sui siti che parlano dello stesso argomento: prendendo l’esempio di un e-commerce di prodotti ecologici, bisognerebbe dare il proprio contributo nelle comunity e nei forum inerenti. Ricordandosi sempre di mettere un link al proprio sito.
–Fare commenti su siti amici. Vale la stessa regola per il punto precedente: essere attivi e inserire sempre il proprio link.
–In assenza di visitatori, mirare alle campagne pay to clik (come Google Adwords). In questo modo, ogni visitatore presente sul sito avrà un costo, ma se si è bravi nella struttura della campagna, il margine di guadagno potrà comunque riservare ottime sorprese.
>>>Io conosco personalmente, un’agenzia molto importante per la creazione di campagne Pay to Clik Google Adwords, molto efficaci e in grado di farti risparmiare un sacco di soldi. Per saperne di più, scrivimi una richiesta via mail.<<<
Ma scendendo più in dettaglio, voglio fornirti alcuni ulteriori accorgimenti per creare un ecommerce davvero di successo.
Appena avrai impostato il tuo negozio, iscriviti subito agli strumenti per webmaster di Google. In questo modo potrai inviare una sitemap del tuo Ecommerce direttamente a Google, in modo da essere indicizzato più velocemente. Per fare questo passaggio, dovrai semplicemente creare un tuo account, ed inserire “sitemap.xml” accanto al dominio del tuo ecommerce.
Finito questo passaggio, imposta il tuo target geografico in Italia. In modo da dare la possibilità a Google di riconoscere gli utenti ai quali tu vuoi riferire.
Successivamente, iscriviti a OkNotizie di Virgilio e a Diggita. Entrambi, sono spazi virtuali volti alla condivisione di articoli sul web. Ogni volta che creerai un contenuto interessante sul tuo ecommerce, come un post nel tuo blog, potrai condividerlo con questi due sistemi. A volte si ricevono poche visite, altre volte, se il contenuto è interessante, si può ricevere un traffico eccezionale.
Finito anche questo step, ottimizza la SEO del tuo ecommerce. Per compiere correttamente questo passaggio, leggi attentamente questo articolo.
Fare SEO è molto complesso, ma per il momento questa prima parte è essenzialmente il punto di partenza da cui costruire la propria ottimizzazione.
Per ottenere altri canali di accesso al sito, è essenziale che tu scriva dei guest post sulla tua nicchia e sui tuoi prodotti.
Cerca i siti più importanti che parlano del tuo argomento, e chiedi loro di poter scrivere un articolo. Se il contenuto sarà davvero interessante, allora molte persone passeranno dal link di riferimento per accedere al tuo ecommerce.
Questa fase è molto importante anche per ottimizzare la SEO del tuo sito. Oltre alle keywords, infatti, anche il linkbuiding è una fase essenziale per il tuo posizionamento. Maggiore sarà il numero di link che rimandano al tuo sito, e migliore sarà la tua indicizzazione.
Concluso anche questo passaggio, investi sulla pubblicità. Nei prossimi articoli spiegherò in dettaglio come fare per creare campagne pubblicitarie mirate, in modo da aumentare notevolmente il tasso di conversione.
Per concludere, mi sento ancora una volta di consigliare di non abbandonare. Se anche solo una persona è riuscita a realizzare un Ecommerce di successo, significa che chiunque può riuscirci.
Anche se tal volta, affidarsi a un professionista freelance, non è certo un male..