Creare un brand significa spendere energie e risorse per realizzare il sogno più grande: raggiungere il successo. O meglio: ognuno ha i propri sogni e le proprie ambizioni, ma probabilmente se sei arrivato fino a qui significa che le tue intenzioni sono quelle di diventare un imprenditore; e il sogno di questa figura, spesso, è proprio quello di raggiungere il successo.
Inoltre se ti sei ritrovato a leggere questo post, le possibilità possono essere due: o hai già un’attività e stai cercando di creare un brand intorno ad essa, oppure vuoi creare qualcosa di nuovo partendo da zero. In entrambi i casi non ti stancare di leggere: l’articolo è un po’ lungo, lo so, ma con un po’ di impegno potrai comprendere interamente quali sono le strategie migliori per creare un brand. La prima parte è un’importantissima introduzione teorica, in cui potrai comprendere a fondo il significato di “brand”. Mentre nella seconda parte, verranno spiegati in maniera pratica tutti i metodi per creare un brand.
Inventarsi un’attività è una cosa in cui sono riusciti in molti, ma non tutti sono riusciti a creare un brand. Ovviamente non è semplice diventare Coca-Cola o Mulino Bianco, ma è possibile ritagliarsi una fetta di mercato di nicchia, in cui il nostro brand possa decollare.
Prima di capire come creare un brand, però, è necessario comprendere cosa non è un brand; e, soprattutto, qual è la differenza tra brand e personal brand.
Pietro Fruzzetti, stimato collega e amico, ti spiega come fare personal branding su Facebook in 4, semplici mosse.
Cosa non è un brand e perché il 99% delle PMI non hanno un brand?
– Non è banalmente il ‘nome’ che rappresenta il tuo business
– Non è una marca che identifica una serie di prodotti
– Non è il marchio
– Non è il logo
– Non è la firma del prodotto
Dopo aver capito cosa non è, cerchiamo di capire cos’è.
Con il termine brand viene definita quella parola o frase che fa riconoscere un prodotto o un servizio dai tuoi clienti.
In altre parole la marca o brand è un ‘nome, simbolo, disegno o una combinazione di tali elementi, con cui si identificano prodotti o servizi di uno o più venditori al fine di differenziarli da altri offerti dalla concorrenza’
Nei salotti di marketing spesso si dice che “la marca è nella testa dei consumatori“; questo per sottolineare la grande influenza che il brand ha per i consumatori finali.
Purtroppo capita di parlare di brand riferendosi, però, ad altri concetti, sempre correlati, ma comunque diversi. Facciamo un po’ di chiarezza:
- brand name: (nome della marca) è spesso usato come sinonimo di “brand” sebbene sia più corretto utilizzarlo per indicare la scritta, si tratta del cosiddetto “trademark” che il brand owner (impresa proprietaria del brand) può proteggere giuridicamente attraverso la registrazione;
- brand perception: è la notorietà (brand awareness) e l’immagine di marca (brand image); in altri termini tutto ciò che i consumatori si aspettano da una determinato brand;
- Brand equity: è il valore della marca che si differenzia dal brand value, valore della marca in ipotesi di cessione;
- Brand essence: (essenza di marca), l’espressione più semplice ed immediata della promessa di una brand (es. Mulino Bianco = Genuinità);
- Brand activation: è uno dei principali processi di marketing attraverso cui si fa vivere una marca, coinvolgendo a vari gradi i consumatori affinché cambino il modo in cui vedono le marche; modifichino il modo in cui si comportano; si influenzi il loro comportamento d’acquisto
- Brand identity: (identità di marca), è tutto ciò che l’impresa vuole che i consumatori percepiscano utilizzando i propri prodotti. È importante per l’impresa che la brand identity si avvicini il più possibile alla brand image.
Ci sarebbero molti altri termini che si confondono con il termine brand ma, credo che, per lo scopo di questo post, quelle che ho elencato siano più che sufficienti.
Tornando al discorso principale, e quindi al vantaggio che creare un brand può indubbiamente dare ad una PMI, rimane da chiarire il perché il 99% delle PMI non possiedono un brand.
Negli ultimi anni la maggior parte delle PMI presenti sul mercato ha provato a creare un brand proprio ma con scarsi risultati, perché?
Semplice (a dirsi!): non era un vero brand e quindi non aveva tutte quelle caratteristiche e vantaggi che ci si aspetterebbero.
L’introduzione di un brand all’interno di un PMI permette di prendere posizione sul mercato, acquisire un notevole vantaggio competitivo differenziandosi dai concorrenti e cosa più importante permette ai clienti di percepire l’impresa e di associarne il brand.
E allora ti chiederai: come si fa a creare un brand vincente??
La prima mossa da fare è ripensare il campo d’azione, restringendolo il più possibile. Crearsi la famosa “nicchia” di mercato! (se vuoi saperne di più leggi l’articolo).
Dopodiché bisogna trovare un ‘nome’ e una piccola frase che racchiudano tutto il ‘concept’ che vogliamo trasmettere al cliente.
Per fare questo consiglio alcuni ‘name maker’: sono strumenti gratuiti offerto che combinano le tue parole chiave con altri termini generati automaticamente dal sistema; eccone elencati alcuni:
Business Name Generator
Ovviamente non possono sostituire la creatività di ognuno di noi, però possono essere un buon punto di partenza per uno spunto.
Come si può costruire una buona strategia con il brand giusto per il tuo e-commerce?
Per fare un esempio di una efficace strategia di market, quante volte ti capita di dire “Borotalco”, riferendoti al talco, ma utilizzando il nome di una nota marca?. Il marchio Borotalco è diventato nell’uso comune sinonimo di talco.
Questo è ciò che il tuo nuovo brand deve diventare: una parola di uso comune che sostituisce il nome del prodotto che vendi.
In Internet approdano sempre più esperti acquirenti on-linee l’ago della bilancia si sta spostando sempre di più verso il cliente e non verso il venditore.
Ma in poche parole: cos’è una strategia di marca?
La strategia è tutto ciò che ti consente di apparire agli occhi del potenziale acquirente migliore degli altri competitors, evitando di mettere l’attenzione sul prezzo, così da non dovere competere anche su quello.
Ecco le tre fasi per creare una giusta strategia di marca.
FASE 1:
Per sapere se il tuo marchio è vincente puoi iniziare a rispondere a queste domande:
- La tua azienda/e-commerce ha una missione?
- Qual è il ‘problem solving’ del tuo marchio?
- Che cosa pensano i tuoi clienti attuali del tuo business?
- Cosa ne pensano i potenziali clienti del tuo business?
- Vuoi riferirti ad uno standard particolare di clienti?
Hai risposto senza troppi sforzi a queste domande? Allora è fatta! (O quasi).
Idealmente dovresti riuscire a far promuovere queste informazioni nell’Ecommerce. Ad esempio, attraverso una pagina dedicata alla filosofia dell’azienda o una pagina contente le recensioni dei clienti per far vedere cosa pensano di voi.
FASE 2:
Ti consiglio, in una seconda fase, di fare un po’ di ricerche di mercato, cercando le opinioni che i clienti hanno di te. Un metodo semplice è quello di inserire un modulo di constumer satisfaction all’interno del tuo Ecommerce oppure mandare una mail con un breve sondaggio ai clienti (e se proprio si vuole esagerare omaggiandoli di un piccolo sconto o buono per ringraziarli del tempo che ti hanno dedicato)
FASE 3:
Creare una coerenza grafica su tutta l’architettura del brand. Quest’ultima darà i sui frutti in termini di riconoscibilità.
Determinare una proposta unica di vendita è un passo fondamentale in ogni buona strategia di marca. L’obiettivo è quello di differenziare il tuo marchio dalla concorrenza, e dare ai tuoi clienti un motivo per acquistare un prodotto da te.
Creare un brand con questi presupposti, significa mettere in evidenza una storia, filosofia aspetto unico o obiettivo della vostra azienda e dei prodotti.
A seconda di cosa caratterizza il prodotto dovresti riuscire a focalizzare gran parte della strategia; ad esempio:
– Qualità.
Una strategia basata sulla qualità del prodotto deve dare risposta nei messaggi di marketing e nell’ e-commerce, in generale, a queste domande.
- Quando è stato fatto il tuo prodotto?
- Soddisfa regolamenti legislativi specifici?
- Di che materiale è fatto?
- Da dove proviene il materiale con il quale è fatto?
- Se si tratta di un prodotto alimentare, è bio?
– Stravaganza e unicità.
Una strategia audace, che cambia le regole del gioco può portare un’attenzione nuova verso il tuo e-commerce.
Qualsiasi strategia tu decida di seguire la cosa più importante è che la gente inizi a parlare del tuo brand. Questo è uno dei mezzi di controllo che può utilizzare per vedere se stai utilizzando la strategia giusta.
Creare un brand di successo: guida pratica
1 Cerca una nicchia non satura
Ho già parlato delle nicchie in questo articolo, ma vale la pena spendere due parole anche in questo post.
Creare un brand di successo è un ottimo modo per diventare indipendenti e poter lavorare con le proprie passioni. Purtroppo il mercato è saturo nella maggior parte dei propri ambiti. Tuttavia esistono particolari nicchie che non sono ancora state prese d’assalto dagli shark, in cui è possibile sviluppare il proprio brand.
Per scovare queste nicchie è necessario dare sfogo alla propria immaginazione. Si può utilizzare Google trend per osservare gli argomenti di maggiore interesse nel momento specifico, ed entrare in un particolare ambito di mercato prima degli altri, ma si tratta di un metodo molto complesso e soprattutto in grado di saturarsi in poco tempo.
Altrimenti si può scovare nei meandri dei propri pensieri. Ricercare la propria passione più particolare e trasformarla in un prodotto.
Tutto questo non sempre è così difficile come può sembrare. Anche un pensiero confusionale può essere trasformato in un business o addirittura in un brand. Pensa al peggiore dei tuoi desideri e crea un disegno che sia al limite tra il sacro e il profano. Segui questa guida, e lancia la tua linea di T-shirt. Visto? Basta avere un’idea, una filosofia e qualcosa da trasmettere.
2 Definisci il tuo target
Le idee debbono essere trasformate in prodotti e quest’ultimi devono essere venduti. Ma prima bisogna capire a quale target di persone ci andremo a riferire.
Ciò è importante per:
- capire quali mezzi di promozione dovremo utilizzare;
- creare il giusto packaging;
- creare piattaforme online studiate con una psicologia del colore riferita ad un target specifico;
- utilizzare un linguaggio consono ai possibili futuri clienti.
3 Crea un nome
Per creare un brand come si deve, il punto di partenza dopo aver definito nicchia e target, sarà quello di trovare un nome e una piccola frase che racchiudano tutto il ‘concept’ che vogliamo trasmettere al cliente.
Per fare questo consiglio alcuni ‘name maker’: sono strumenti gratuiti offerto che combinano le tue parole chiave con altri termini generati automaticamente dal sistema; eccone elencati alcuni:
Business Name Generator
Ovviamente non possono sostituire la creatività di ognuno di noi, però possono essere un buon punto di partenza per uno spunto.
3 Crea un logo
Un logo può essere lo strumento più potente per trasmettere un brand. Il riconoscimento, infatti, è uno dei principi chiave per creare un brand in grado di catturare l’attenzione ed essere diffuso con il passaparola.
– Semplice
Un logo deve essere leggibile anche in bianco e nero. Deve essere semplice, e lo deve essere il più possibile.
– Memorabile
Un logo si deve stampare nella mente delle persone. E lì, deve rimanere per sempre.
– Duraturo
Un logo deve essere lungimirante. Deve superare la prova del tempo. Doveva essere bello venti anni fa, così come lo dovrà essere tra altri venti.
– Versatile
In un cartellone pubblicitario o sopra una locandina in bianco e nero, un logo deve riuscire sempre ad essere riconosciuto e trasmettere il proprio messaggio.
Esempi di loghi che non sono riusciti nel loro intento.
Esempi di loghi che rimarranno per sempre nella storia.
Per semplificare il tuo lavoro, puoi affidarti a questa lista di logomakers gratuiti. Risparmierai di grafico e potrai comunque ottenere un buon lavoro. Mai al pari di quello di un professionista, ma comunque qualcosa di interessante.
4 Utilizza una particolare psicologia del colore
La psicologia non è una scienza esatta. E a dirla tutta non è nemmeno una vera e propria scienza, nel senso che non utilizza il principio di falsificabilità (ma questa è tutta un’altra storia).
Tuttavia a volta seguire alcune linee guida, soprattutto riguardo la psicologia del colore per creare un brand, può rivelarsi una strategia davvero vincente.
Per capire quali colori utilizzare, è necessario comprendere che tipo di brand andremo a creare, e soprattutto il target a cui ci andremo a riferire.
Il giallo, ad esempio, è un colore molto adatto a qualsiasi tipo di marketing riferito ai più piccoli, mentre il blu è sinonimo di affidabilità e sicurezza. Quindi: creiamo un bellissimo logotipo blu, con una punta di giallo e potremo creare un perfetto marchio di circuiti di pagamento, in grado di trasmettere il concetto di affidabilità senza perdersi nel banale. Ti ricorda nulla?
Per approfondire ulteriormente l’argomento, ecco un ottimo articolo.
5 Crea uno shop
Adesso viene il momento di creare la propria vetrina sul mondo. Questo passaggio si può fare sia online che offline. Con un negozio fisico o uno virtuale.
Ognuno ha dei vantaggi sull’altro, ma sicuramente la differenza sostanziare sta nel prezzo.
Creare un brand con un negozio fisico richiede un grosso investimento iniziale. Un e-commerce o un sito web, possono essere realizzati con qualche centinaio di euro.
Questo blog è pieno di guide su come realizzare un progetto on-line. Guide dalla A alla Z.
In ogni caso, mi sento di consigliare assolutamente Shopify come migliore piattaforma al mondo per creare Ecommerce, spendendo davvero pochi euro al mese.
Avendo compreso:
– Hosting
– Certificati SSL a 128 bit (assolutamente necessari per il commercio elettronico)
– Piattaforma semplice e intuitiva, come usare Facebook
– Guru personale
– Buoni su Google Adwords
– Ecc. Ecc.
6 Promuovi la tua attività
Come hai potuto apprendere da quanto detto fino ad ora, puoi creare un brand con tanto di Ecommerce bello quanto vuoi, ma senza pubblico rimarrai sempre a bocca asciutta.
Per creare traffico nel tuo sito, quindi, ti dovrai rivolgere a diversi tipi di strategie, sia on-line che off-line. Di seguito ti mostrerò il piano pubblicitario che ho attuato per i miei Ecommerce. Penso che ormai sia universalmente accettato e che se condotto bene può portare a risultati davvero notevoli. Ma ricorda: condividi, condividi, condividi. Devi creare contenuti da condividere, altrimenti nessuno ti seguirà mai!
Creare un brand e fare Guerrilla Marketing
Guerrilla Marketing: la gloria o il fallimento. Se fatto bene, nessun metodo può competere con quest’ultimo. Se fatto male, rischierai anche di finire nell’oblio della zero visibilità.
Lo scopo di creare un brand, è quello di entrare nella mente dei consumatori e far parlare del proprio prodotto. Per questo non esiste un metodo migliore, che utilizzare il passaparola derivato da un evento speciale. Lo scopo di questo sistema, infatti, è riuscire a catturare inconsciamente l’attenzione di una grande quantità di pubblico, spendendo cifre molto basse.
Un esempio che ti posso citare è quello di Romanzo Criminale. Nel 2008, infatti, sono stati posizionati quattro busti similmarmo riproducenti quattro appartenenti alla Banda della Magliana, nel Palazzo della Civiltà italiana di Roma. L’operazione ha scatenato l’intervento di Gianni Alemanno, che ha definito la posa “un’operazione di cattivo gusto”. Ma ciò non ha causato una perdita in termini di pubblicità, ma bensì un incremento della consapevolezza e del passaparola. L’importante spesso non è come si parli di un prodotto, ma che se ne parli. Ci saranno sempre persone disposte a criticare, ma ci
saranno anche persone disposte a stare dalla nostra parte: quelli si chiamano clienti..
Guerrilla Marketing: io ci ho provato
Personalmente ho provato ha fare guerrilla marketing solo una volta. Il risultato non è stato strabiliante, poiché ho limitato molto la mia area di intervento, ma nonostante questo la campagna non è stata assolutamente un fallimento.
Ho inventato PandaBoo, un logo di un panda in grado di attirare qualche attenzione. Ho creato questo volantino e l’ho fatto stampare in mille copie.
Ho creato una pagina facebook, e ho stilato tutti gli obiettivi per creare un brand. Ho inserito nella pagina una specie di caccia al tesoro, nascondendo in giro per la città, buoni e sconti per varie attività locali che hanno aderito alla mia proposta.
Ho tappezzato la mia città, Pistoia, di questi volantini. E poi ho aspettato.
Il risultato: 150 like su facebook. Certo non sono tanti, ma non li avrei mai raggiunti spendendo la stessa cifra del costo dei volantini, su Facebook ADS. In più, un tasso di conversione del 15% sui volantini, è incredibilmente alto (anche se gran parte del lavoro lo ha fatto il passaparola).
La mia è stata solo una prova, con un buget di 40€. Ma si può fare di più molto di più.
E penso che non esista niente di più divertente e stimolante che creare un brand e promuoverlo con un po’ di sano Guerrilla Marketing.
Creare un brand e promuoverlo nei social network
Sei riuscito nell’impresa di creare un brand, hai creato un Ecommerce e adesso stai per decollare. Cosa ti manca? Una bella pagina Facebook del tuo negozio. Invia la notifica a tutti i tuoi amici e segui l’evoluzione della campagna.
Ricorda, però, di non fare mai spam: evita quindi di pubblicare troppi post nella solita giornata (due sono più che sufficienti).
Inoltre cerca di utilizzare anche Facebook ADS per far conoscere la tua attività oltre ad un target predefinito di utenti. Quindi analizza il tuo prodotto e cerca di comprendere qual è la categoria di persone alle quali potrebbe interessare.
Infine metti in evidenza i post più importanti: in questo modo raggiungerai un pubblico
molto ampio, spendendo soltanto pochi euro.
Crea la pagina Twitter del tuo Ecommerce. Cerca di mettere l’icona e lo sfondo che hai utilizzato per la pagina Facebook: in questo modo potrai essere riconosciuto più facilmente, e inizierai a far girare l’idea del tuo brand.
Utilizza, anche in questo caso, Twitter ADS e fai in modo che sempre più persone possano retwittare i tuoi tweet: non sai quanto può essere utile questo procedimento.
N.B. per creare una pagina twitter devi seguire lo stesso procedimento di un profilo personale: al posto del nome e cognome, però, dovrai inserire il nome del tuo ecommerce.
Creare un brand e promuoverlo sui social network è sicuramente la strada migliore per farsi conoscere. Per la vendita on-line, inoltre, Pinterest è sicuramente il top. Con Pinterest puoi creare i pin dei tuoi prodotti, inserendo un’immagine e una brave descrizione, il tutto associato ad uno specifico URL. In questo modo le persone possono condividere le immagini dei tuoi prodotti e gli utenti interessati possono andare sul sito ad acquistarli.
Per creare condivisione, però, cerca di rendere le immagini davvero strepitose. Evita di condividere l’immagine di una cesoia da giardino ancora impacchettata: nessuno la condividerebbe mai.
Canale You tube
Se il tuo prodotto necessita di tutorial per essere spiegato o se gli argomenti che lo rappresentano possono essere raccontati in un video, crea assolutamente il tuo canale You tube. Creare un brand e raccontarlo attraverso contenuti speciali è un metodo senza dubbio efficace.
Condividi poi tutti i video in tutti i modi possibili: Facebook, Twitter, ecc ecc.
Creare un brand: altri metodi di promozione
Google Adwords
Prima o poi dovrai inevitabilmente ricorrere ad un po’ di pubblicità. Non esiste niente di meglio (e dico davvero) di Google Adwords. Con questo sistema, infatti, potrai scegliere le parole chiave che più rappresentano il tuo prodotto e farti trovare in prima pagina di Google. Creare un brand ed essere in prima pagina di Google, inoltre, è un connubio senza dubbio degno di nota..
Il motore di ricerca più famoso al mondo, infatti, ha attuato una strategia estremamente conveniente a tutti: paghi soltanto quando un cliente clicca sul tuo sito e ci entra (pay to click). Ciò significa che se il tuo sito verrà inserito in prima pagina Google 10.000 volte e soltanto 3 visitatori entreranno al suo interno, pagherai solo 3 click.
Sarai tu, inoltre, a decidere quanto pagare. Un click può costare pochi centesimi (parole chiave a bassa concorrenza) fino a qualche euro (parole chiave prese d’assalto dai competitors). Quindi dovrai star bene attento a calcolare tutte le possibili soglie di guadagno. Tra le mie risorse potrai trovare uno strumento molto utile a questo scopo.
Questo, inoltre, non significa che chiunque entri nel tuo sito faccia un acquisto. In realtà, una stima molto grossolana sul tasso di conversione per un sito molto ben strutturato, parlano di un 2%.
L’importante è che tu stia molto attento alla campagna e che tu la modifichi costantemente, per migliorarla e ottimizzarla.
Inoltre posso assicurarti che inizialmente andrai in perdita: la pubblicità ti costerà più guadagni che incasserai. Ma la verità è che dovrai modificare la campagna in modo da renderla a te vantaggiosa. Basta stargli dietro e valutare bene le probabilità e gli scenari.
Ultima info. Shopify regala a tutti gli iscritti un buono di 100$ su Google Adwords. Niente
male, giusto?
Creare un brand significa avere il coraggio di promuoverlo. Adwords ti permetterà di farlo.
Volantini
Anche la pubblicità off-line non è da sottovalutare. Il mio consiglio, però, è certamente quello di puntare molto su quella on-line. Il volantinaggio, infatti, non ha un pubblico mirato, ma cerca di raggiungere la massa in genere. Quindi consiglio questo metodo solo nel caso in cui si venda prodotti di grande distribuzione.
Vuoi risparmiare sul grafico? Segui la mia guida per creare un volantino.
Locandine
Le locandine, pur essendo anch’esse un metodo pubblicitario off-line, sono leggermente più funzionali dei volantini, in quanto riescono a raggiungere un pubblico maggiore. Non dimenticarti, in questo caso, di chiedere l’autorizzazione comunale con tanto di timbro su ogni locandina.
DEM
Il metodo della DEM può avere diverse facce. In pratica si tratta di acquistare da alcune grandi aziende del settore, una grande quantità di indirizzi mail, che hanno dato l’autorizzazione (più o meno volontariamente) a ricevere pubblicità sulla posta elettronica. Gli indirizzi costano molto e tal volta partono da circa 300,00€. In più, essendo indirizzi non targettizzati, la maggior parte non noterà nemmeno la vostra mail.
Ma non è detto che anche questo sistema sia solo una perdita di tempo e denaro. Se riuscirai a creare una grafica pubblicitaria molto convincente, con i giusti accorgimenti potresti riuscire ad andare in guadagno.
Come creare un brand: conclusioni
Adesso avrai capito come creare un brand, renderlo efficace e promuoverlo. Ma probabilmente avrai ancora un po’ di confusione dentro di te. Quindi ricapitoliamo tutto.
Come creare un brand:
– Trova una nicchia
– Inventa un nome
– Crea un logo
– Utilizza la psicologia del colore
– Crea uno shop
– Promuovi il tuo brand
Post realizzato in collaborazione con Sefora Pratesi, laureata alla Facoltà di Economia in Design of Sustainable Tourism System, nonché mia bellissima ragazza.